Cina

Fino alla proclamazione della Repubblica popolare cinese, nel 1949, l' istruzione in Cina era privilegio di una minoranza della popolazione e l'80% dei Cinesi era analfabeta. Le valutazioni sull'attendibilità dei dati ufficiali relativi all'attuale livello d'istruzione nel Paese sono discordanti, è comunque unanime il riconoscimento del grande risultato ottenuto dal governo cinese nella scolarizzazione di base e nella lotta contro l'analfabetismo.

Il sistema scolastico cinese è fra i più estesi del mondo e si rivolge a realtà profondamente differenziate in termini di sviluppo e caratteristiche culturali. Se le direttive governative sono uniformi, notevoli sono le diversità fra le regioni e, all'interno delle regioni, fra aree urbane e rurali. Profonde differenze esistono anche fra scuole modello e scuole comuni all'interno di una stessa area. Tali differenze sono destinate a radicalizzarsi, a causa dell'ineguale tasso di sviluppo delle diverse aree e delle nuove politiche economiche nazionali.

L'attuale sistema scolastico cinese riflette gli orientamenti del periodo post maoista, contrassegnati da un ritorno alle politiche antecedenti la rivoluzione culturale. L'enfasi sulla formazione politica dello studente e sull'integrazione fra lavoro intellettuale e produttivo, il rifiuto delle componenti selettive e accademiche, impostisi nel periodo rivoluzionario, sono stati progressivamente ridimensionati o abbandonati. Questo ha portato al recupero di alcuni caratteri propri della tradizione culturale cinese, quali la meritocrazia e il rispetto per le gerarchie.

La transizione della Cina verso quella che viene ufficialmente definita "un'economia di mercato socialista", modificando progressivamente il tessuto socioeconomico e creando nuove esigenze di formazione e nuovi rapporti fra scuola e mondo del lavoro, pone nuove sfide al sistema scolastico cinese. In considerazione di questo, nel 1995 è stata promulgata una nuova legge dell'istruzione, che prevede un maggiore decentramento nella gestione e nel finanziamento degli istituti scolastici, e un' accresciuta indipendenza di questi ultimi nel creare legami con settori produttivi, introduce inoltre tasse scolastiche per l'educazione superiore. Questo orientamento è funzionale alla politica di contenimento della spesa pubblica dello Stato cinese, i cui investimenti nel settore dell'istruzione (in proporzione al PIL) sono fra i più contenuti del mondo. Quali conseguenze queste trasformazioni avranno sul sistema scolastico del Paese, soprattutto nelle aree marginali già fortemente svantaggiate, è un interrogativo che resta aperto.

La scuola pubblica

Prima del 1995, l'istruzione nelle scuole pubbliche cinesi era ufficialmente gratuita a tutti i livelli e tale rimane per la scuola dell'obbligo; sono invece state introdotte tasse di iscrizione per le scuole superiori e le università. Nella scuola dell'obbligo sono previsti, però, contributi dei genitori alle spese di gestione della scuola, i cui tetti sono fissati a livello provinciale, e per l'acquisto dei libri, forniti dallo Stato a prezzo controllato. Tali contributi sono in costante aumento e, nonostante l'adozione di varie misure correttive da parte del governo, scoraggiano l'accesso degli studenti più sfavoriti. Sono vietati per legge gli istituti privati a scopo di lucro, sono invece ammessi contributi privati alle scuole pubbliche. La maggior parte delle scuole elementari è gestita da autorità governative regionali, municipali o locali, le restanti sono annesse a fabbriche o imprese pubbliche.

Insegnamento generale: corso di studi

Ordine Durata Età prevista
Superiori 3 anni dai 15 ai 18 anni
Medie * 3 (4) anni dai 12 ai 15 anni (11-15)
Elementari* 6 (5) anni dai 6 ai 12 anni (6-11)
Materna 2 dai 4 ai 6 anni
*Scuola dell'obbligo    

Scuola dell'obbligo

Dal 1986, la scuola dell'obbligo in Cina ha la durata di nove anni. Questa disposizione non è però ancora stata estesa a tutto il territorio cinese. La scuola dell'obbligo comprende la scuola elementare e la scuola media. L'articolazione fra i due cicli è a discrezione delle autorità regionali. Il sistema più diffuso è quello 6 (elementari) + 3 (medie), comune nelle città, seguito dal sistema 5 (elementari) + 4 (medie) , in uso in circa metà delle zone rurali del Paese. 2 anche vigente un sistema che prevede nove anni di scuola unificata senza divisione in cicli, di ispirazione sovietica, ma è diffuso solo in aree periferiche.

L'età di inizio della scuola elementare è ora ufficialmente fissata a 6 anni compiuti, in alcune regioni questa disposizione non è però ancora operante e l'età d'inizio è ancora 7 anni, come comune precedentemente. Nelle zone remote e rurali, l'età di accesso è di fatto più flessibile.

Scuola privata: percentuale iscritti

Materna 0 %

Elementari 0 %

Medie/superiori 0 %

Fonte: Unesco, Rapport mondial sur l'éducation, 1995.

Scuola elementare

Età prevista: Dai 6 ai 12 anni (6-11)

Durata: 6 anni (5)

Tasso di scolarizzazione lordo: 120 (M/F) 117 (F)

Tasso di scolarizzazione netto: 96 (M/F) 95 (F)

Tasso di ripetenza: 5%

Numero di allievi per insegnante: 22

Insegnanti donne: 44%

Fonte: Unesco, Rapport mondial sur l'éducation, 1995.

Calendario e orari

L'anno scolastico è diviso in due semestri, il primo inizia il primo Settembre e finisce a Febbraio, il secondo inizia il primo Marzo e termina a Luglio. La scuola dura 39 settimane: 34 di lezione, le altre riservate ad attività comunitarie, tradizionali, ripasso ed esami. Oltre alle ferie estive, è previsto un mese di vacanze a Febbraio, per il capodanno cinese.

I giorni di frequenza settimanale sono 6, dal Lunedì al Sabato. Il Sabato pomeriggio è vacanza.

Il programma prevede da 23 a 27 ore di lezione settimanali, a seconda della classe e del sistema, più 5 ore di attività extracurricolari (non sempre garantite). Ogni ora di lezione prevede 45 minuti di insegnamento e un quarto d'ora di pausa. L'organizzazione oraria dipende dalle condizioni locali. Nelle scuole a tempo pieno, le lezioni iniziano alle 8.00 e riprendono alle 14.00, dopo la pausa per il pranzo.

Agli studenti vengono generalmente assegnati compiti a casa.

Programmi e organizzazione scolastica

I programmi sono fissati a livello nazionale e variano a seconda dei sistemi e degli orari in vigore. Le scuole a tempo pieno, di cui fanno parte le scuole modello, seguono i programmi fissati dal Ministero dell'istruzione, con qualche variazione regionale. Per le scuole a tempo ridotto, tali programmi sono modificati su base regionale.

La lingua d'insegnamento è il putonghua o cinese mandarino; in alcune zone abitate da gruppi etnici minoritari è introdotta la lingua locale come lingua d'istruzione o seconda lingua. L'insegnamento dell'inglese inizia generalmente nella scuola secondaria inferiore, ma in alcune scuole modello può partire dalle elementari. I programmi governativi tendono a essere fortemente prescrittivi e dettagliati; la finalità dell'insegnamento vi appare quella "di garantire la trasmissione dei saperi e l'acquisizione di una serie di norme e di condotte che dovranno accompagnare il bambino in tutta la sua vita futura" (COSPE, 1996), più che di favorirne la formazione completa.

E del 1993 la più recente riforma dei programmi della scuola dell'obbligo. Tali programmi attribuiscono maggiore spazio alle attività in classe e incoraggiano lo sviluppo di competenze di base, puntando a ridurre il nozionismo e la pratica dell'apprendimento a memoria, molto diffusi nelle scuole. La rigidità e ampiezza dei programmi e dei testi scolastici, la severità del sistema di valutazione e l'affollamento delle classi ostacolano però il raggiungimento di questi obiettivi. Nelle aree rurali, l'inadeguatezza e irrilevanza dell'insegnamento sono spesso all'origine dell' insuccesso e abbandono scolastico. Nel corso della scuola elementare, i bambini debbono imparare 3.000 caratteri e l'alfabeto fonetico cinese; acquisire conoscenze di base delle relazioni quantitative e delle forme spaziali, conoscere le operazioni fondamentali con numeri interi, decimali e frazioni; mostrare di pensare logicamente e avere le idee fondamentali dello spazio; risolvere problemi semplici e pratici che hanno a che fare con la vita quotidiana e il lavoro. Le scienze naturali sono una combinazione di fisica, chimica, astronomia, geografía, biologia e fisiologia igienica.

Molte scuole rurali a tempo parziale offrono un programma ridotto a quattro materie: cinese, matematica, conoscenze generali ed etica. Nelle scuole itineranti, con doppi turni o pluriclassi, si insegnano solo cinese e matematica. In queste scuole c'è un unico insegnante per tutte le materie; le scuole di città o più organizzate offrono invece un insegnante per disciplina. Molto diffuse nelle scuole rurali o più svantaggiate sono le attività produttive che impegnano gli studenti varie ore alla settimana e i cui proventi vengono utilizzati per finanziare la scuola.

Valutazione

Oltre a una verifica informale periodica (solitamente mensile) è comune una valutazione più approfondita a metà anno, una sorta di esamino che, in caso di risultati negativi, impegna gli insegnanti nella programmazione di un piano di recupero rivolto agli studenti più in difficoltà. I risultati di tali prove sono espressi in numeri, su scala centesimale.

Il passaggio da una classe all'altra è subordinato al superamento dell'esame di fine anno, in cui viene valutato il profitto in matematica e cinese. Se la verifica a fine anno èritenuta insoddisfacente è prevista la ripetenza.

La scuola cinese è estremamente selettiva. Quasi ovunque esistono due ordini di scuole: le scuole chiave o modello, destinate agli allievi più dotati, e le scuole per gli alunni normali. La selezione inizia alla fine della scuola materna, con un esame di ammissione alla scuola elementare che già identifica i bambini destinati a un corso di studi privilegiato. L'esame d'ammissione alla scuola secondaria inferiore, ufficialmente abolito con l'estensione a nove anni della scolarità obbligatoria, è ancora in vigore in alcune regioni.

Glossario

You er yuan: scuola materna.

Xiao xue: scuola elementare.

Zhong xue: scuola media.

Xiao xue bi ye zheng: certificato di licenza elementare.

Zhong xue bi ye zheng: certificato di licenza media.

 

Fonti

COSPE,

Le metodologie didattiche in Cina, Collana formazione e INformazione.

Cittadini immigrati e di etnie minoritarie, Edizioni Regione Toscana, 1996.

The State Education Commission, The People's Republic of China, The Development and Reform of Education in China 1995-1996, International Conference on Education 45th session, Genève, 1996.

The International Encyclopedia of Education, China: system of education, Pergamon, 1994.

Trapin Luisa, Strutture e problemi dell'educazione in Cina. La svolta attuata nel quadro delle riforme economiche, Tesi di laurea, Anno accademico 1994-1995, Università degli studi di Milano.

The State Education Commission, The People's Republic of China, The Development and Reform of Education in China 1993-1994, International

Conference on Education 43rd session, Genève, 1994.

The State Education Commission, The People's Republic of China,Country Documents People's Republic of China, World Conference on Education for All, Jomtien, Thailand, 1990.

Department of Basic Education, The State Education Commission, The People's Republic of China,Basic Education of China, 1989.

The State Education Commission, The People's Republic of China, China's Primary School Education, 1986.

John Cleverley, The schooling of China, tradition and Modernity in Chinese Education, Allen & Unwin, 1985.

International Handbook of Education Systems, China, Institute of Education, University of London, 1984.